domenica 20 marzo 2016

Gli eventi.

Ci sono giornate, come quella di ieri, in cui gli eventi ti investono come un treno ad alta velocità, lasciandoti intontita e incapace di agire.
Normalmente non sono una persona che si lascia vivere dalla vita, dalle esperienze e dai fatti quotidiani, io penso e agisco, vivo e disegno la mia vita come voglio, ma ieri non è andata così e ne sono uscita destabilizzata, ho perso per qualche ora la  bussola e l'orientamento. Ho vissuto momenti alterni, sbalzi di umore che mi hanno portato dall'euforia allo sconforto più assoluto. 
Ho avuto voglia di andare a fare una passeggiata, camminare, stare in giro per non pensare, per distrarmi; ho avuto voglia quasi simultaneamente di rannicchiarmi in un angolo e proteggermi. E così ho fatto, mi sono rannicchiata, mi sono coperta e mi sono nascosta in un mondo parallelo, in un libro per non pensare, non decidere. Ho avuto voglia per un'ora di non pensare a niente, di non prendere decisioni, di non valutare, di non organizzare. Non è assolutamente da me, ma sono stata meglio, ho mollato la presa per un po'  facendomi trasportare da quello che succedeva e non succedeva.
Come mi sono sentita poi?
Vuota e stanca, molto stanca, sembrava che quel treno mi avesse investito davvero, il mio corpo era indolenzito, acciaccato, fragile.

Oggi è un nuovo giorno, sento ancora quella sensazione dentro di me, ma non mi piace, la sto scacciando, voglio tornare ad avere il controllo e decidere, voglio tornare a vivere la mia vita e non voglio farmi vivere.

Buona domenica bella gente.

martedì 8 marzo 2016

otto marzo duemilasedici

Come ho passato questa giornata? La "mia" festa?
Lavorando, in ufficio, facendo quello che faccio tutti i giorni, ho cenato con mio marito, l'uomo che tutti i giorni mi fa sentire una principessa, amandomi e portandomi rispetto. Così ho passato la festa della donna, voglio evitare polemiche sterili e cadere in luoghi comuni sentiti e risentiti.

Ho preparato un video, per fare un piccolissimo regalo ad alcune donne che fanno parte della mia vita, che si sono prestate, più o meno consapevolmente a giocare con me e la mia macchina fotografica, sfidando vergogne, timori e sentendosi finalmente bellissime.
Loro, grandi donne, che ogni giorno affrontano le sfide più importanti della vita, sempre con il sorriso, scansando fragilità e trovando una forza innata, fra gioie e dolori, respingendo lacrime e unendosi nel momento del bisogno, perché sanno che insieme si va più lontano. Loro sono belle, interessanti, hanno tante storie da raccontare e lo dicono i loro occhi.

Ogni giorno, ma soprattutto in questa giornata, un pensiero va a quelle donne che non ce l'hanno fatta, vittime di violenze, di amori malati che hanno spezzato per sempre i loro sogni, le loro vite. Non 
ci sarà nulla da festeggiare, finché moriranno donne.