domenica 27 novembre 2016

Gli elementi della corsa.


La corsa è fatta di elementi.

Gambe, cuore e mente.

Elementi che devono essere allenati, devono essere considerati tutti altrimenti la corsa non funziona.

Questa mattina ho corso e ne mancava uno, il più importante, l'elemento che mi sfida da sempre, sin dal primo giorno in cui ho iniziato a correre, l'elemento che alleno con più difficoltà, ma che in questi anni, gara dopo gara, km dopo km ho imparato a gestire. 

Questa mattina mancava la testa. Sono alle battute conclusive dell'allenamento per la maratona, ormai ci siamo, mancano solo due settimane e la testa mi ha abbandonato. 

Completamente.

Questa mattina ho corso 18 km, non un passo di più, non un movimento in più. Appena ho sentito sentire l'orologio mi sono fermata.

Questa mattina le gambe giravano benissimo, ci hanno messo un pò a svegliarsi ma poi una volta calde, hanno corso e avrebbero corso altri venti chilometri.

Questa mattina il cuore batteva forte, carico, sentiva scorrere il sangue e la fatica metro dopo metro, ma non ha mai mollato, seguiva il ritmo del respiro senza perdere un solo colpo.

Questa mattina la mia testa non c'era, ci ho provato, mi sono riempita di ricordi belli, ho richiamato emozioni importanti, ho assaporato il calore del sole e ho riempito gli occhi degli ultimi colori dell'autunno, ma nulla. Lei non c'era, lei era stanca. Stanca di correre, stanca degli allenamenti. Lei ha paura. La maratona si avvicina, la sfida tanto sognata e rincorsa è ormai vicina, e lei se la sta facendo sotto!

Fra due domeniche, sarà maratona, di nuovo, a distanza di un anno. Una maratona che correrò sola, come ho corso in tutte queste settimane. Sarà una sfida con me stessa e ovviamente con lei.

So di avere dalla mia parte gambe e cuore, ma convincerò anche lei a non abbandonarmi.


domenica 20 novembre 2016

Scrittura autobiografica

E' domenica, sono le sei del mattino. La casa avvolta in un surreale silenzio. Il profumo intenso di una tisana. Mille pensieri per la testa.
Volevo dormire, riposare, le settimane passano intense e lasciano segni profondi, ma la giornata di ieri lo è stata ancora di più, lasciando segni ancora più evidenti.

Ho fatto una cosa per me, per la mia formazione, ho partecipato ad un workshop di scrittura autobiografica, per la prima volta ho approcciato un qualcosa riguardante la scrittura, una parte di me da sempre presente, che con alti e bassi mi ha sempre accompagnata, dai primi diari chiusi con il lucchetto, contenenti segreti preziosissimi a pile di quaderni scritti, ai primi blog, al ritorno ad un piccolo diario cartaceo, dove annoto appunti, pensieri, esperienze, dove uso colori, frecce e disegni.

Un pò titubante mi sono iscritta e ho partecipato senza ben sapere dove sarei arrivata, o per dove sarei partita, non senza un obiettivo ma sicuramente con molte incognite e interrogativi.

E' stata una giornata piena, pregna direi, mi piace questo aggettivo, mi dà proprio il senso di tutto quello che è stato e non è stato; spunti di riflessioni, emozioni, sorrisi, lacrime, sensazioni positive, connessioni. Ecco, soprattutto questo mi porto a casa, la connessione, il ritrovare un rapporto vero, sincero, umano con le persone che ci sono vicine, essere veramente vicine alle persone. Nella mia famosa valigia, mi porto a casa tante altre cose, forse anche un racconto, iniziato ieri ma che questa mattina ho già riscritto e che continuerò a scrivere, rigorosamente a mano, rigorosamente sul quel quaderno, che è diventato prezioso come il primo diario chiuso con il lucchetto.

Un grazie speciale a Francesca Sanzo e a tutte le ragazze che hanno condiviso con me questa giornata, grazie per avermi accolto nelle vostre vite.