lunedì 19 dicembre 2016

Regaliamo emozioni

Regaliamo emozioni quest'anno.

Me lo ha suggerito una cara amica conosciuta in questo lungo e faticoso 2016, che incredibilmente è quasi arrivato alla resa dei conti.

Mi piace l'idea, mi piace pensare di regalare un'emozione, un momento felice.

Ormai da anni i regali sono ridotti al minimo e a piccoli doni, più che altro perché è Natale ed è giusto fare un pensiero. 

MA QUANTO SAREBBE BELLO REGALARE UN'EMOZIONE?

Che ne dite? Ma un'emozione, come la si regala?

Con un qualcosa da condividere con la persona amata.
Con un ricordo stampato in fotografia.
Con un pensiero scritto su un foglio di carta, a mano.
Con un pò di tempo dedicato agli amici o alla famiglia.

Sono solo esempi, ma pensiamoci a questi regali, a queste emozioni.

Noi abbiamo trovato un modo tutto nostro per provarci, scopriremo come andrà guardando negli occhi che riceveranno i nostri piccoli doni.




mercoledì 7 dicembre 2016

Mille volte si.

Stavamo festeggiando il mio compleanno con gli amici di sempre, la nostra famiglia allargata.

C'era la neve.

Con una scusa mi allontana dalla festa.

In ginocchio. L'anello.

Sorrisi, occhi pieni di lacrime, cuore, battiti, emozioni.

I nostri sogni, i nostri progetti che si concretizzano.

Una promessa per la vita.

Si! Mille volte si!

Sono passati quattro anni da quella sera e noi siamo qui, fianco a fianco, mano nella mano.

Mille volte si.

lunedì 5 dicembre 2016

Il libro della maratona

Sull'angolo del tavolo, in bella vista, ho un libro. 

E' un libro particolare, ha il titolo scritto sulla copertina, ma le pagine sono bianche, intonse. 
Sono pagine ancora da scrivere.

Normalmente succede il contrario, si scrive, si riempiono le pagine e poi si fa la copertina. 

Ma questo è il libro della maratona.

Una storia ancora tutta da scrivere. Quel libro si riempirà domenica, passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, emozione dopo emozione. Commozione, rabbia, felicità, resistenza, ostinazione, fatica e lacrime con tutto ciò, scriverò la storia della mia maratona di Reggio Emilia.

Ormai ci siamo, mancano una manciata di giorni. Sarà la mia quarta maratona, ma la prima che correrò da sola, anche se lo so, che non lo sarò mai sola. Durante le corse, si vive quella silenziosa fratellanza fra sconosciuti, accomunati dagli stessi sentimenti, dalla stessa passione, dagli stessi obiettivi. Chi con un sorriso, chi con una pacca sulla spalla e chi semplicemente correndo al tuo passo ti sostiene, ti rincuora, soprattutto in quei momenti difficili quando i chilometri aumentano e la stanchezza inizia  a pesare.

Si! Ho paura. Una paura fottuta. Invidio chi affronta questa storia con certezze assolute. Io ho solo tanti dubbi, troppe variabili in gioco in questa lunga storia. Arriverò? Starò bene? La mia testa reggerà fino alla fine?

Domande, dubbi, tensione, ansia. Tutto questo in me mentre osservo quella copertina e sfoglio le pagine bianche, che attendono di essere scritte. Ho preparato la gara con rispetto, quel rispetto dovuto alla distanza regina, che regala soddisfazioni chiedendo in cambio impegno, fatica e devozione.

Domenica mattina sarò là. Testa concentrata, gambe scalpitanti, cuore a mille. L'adrenalina scorrerà nelle vene al momento dello sparo, e solo li, inizierà la mia storia.

venerdì 2 dicembre 2016

Stimolando la creatività

Ho ripreso a colorare, ieri sera, tornata dall'ufficio, ho fatto una doccia bollente, infilato il pigiama e tirato fuori i pastelli.

Ho voglia di sgomberare la mente da pressioni, priorità e scadenze ma soprattutto ho voglia di stimolare la mia creatività. Ho tante idee che mi girano per la testa, vorrei riuscire a incanalarle dando concretezza.

In questo ultimo periodo, sempre più spesso, mi sento come una stanza buia e chiusa, dove si accumula polvere, dove l'aria si fa viziata e dove il tempo sembra fermarsi.

All'improvviso, qualcuno o qualcosa arriva a spalancare le finestre, entra luce e aria fresca. Respiro a bocca aperta cercando di prenderne il più possibile, apro gli occhi, ormai abituati all'oscurità, lasciandomi accecare dalla luce bianca.

E in quel momento sto bene. Mi rigenero. La testa è in fermento, il corpo adrenalinico, la voglia di fare, andare, imparare, conoscere.

Ma poi, gli impegni, gli orari  tornano a pressare e quella finestra si chiude inesorabile, togliendo aria e luce. 

Fermando il tempo, lasciando depositare la polvere.

Piccole fessure filtrano, aria e luce, e quell'inquietudine continua, crea scompiglio, dubbi e movimento.





domenica 27 novembre 2016

Gli elementi della corsa.


La corsa è fatta di elementi.

Gambe, cuore e mente.

Elementi che devono essere allenati, devono essere considerati tutti altrimenti la corsa non funziona.

Questa mattina ho corso e ne mancava uno, il più importante, l'elemento che mi sfida da sempre, sin dal primo giorno in cui ho iniziato a correre, l'elemento che alleno con più difficoltà, ma che in questi anni, gara dopo gara, km dopo km ho imparato a gestire. 

Questa mattina mancava la testa. Sono alle battute conclusive dell'allenamento per la maratona, ormai ci siamo, mancano solo due settimane e la testa mi ha abbandonato. 

Completamente.

Questa mattina ho corso 18 km, non un passo di più, non un movimento in più. Appena ho sentito sentire l'orologio mi sono fermata.

Questa mattina le gambe giravano benissimo, ci hanno messo un pò a svegliarsi ma poi una volta calde, hanno corso e avrebbero corso altri venti chilometri.

Questa mattina il cuore batteva forte, carico, sentiva scorrere il sangue e la fatica metro dopo metro, ma non ha mai mollato, seguiva il ritmo del respiro senza perdere un solo colpo.

Questa mattina la mia testa non c'era, ci ho provato, mi sono riempita di ricordi belli, ho richiamato emozioni importanti, ho assaporato il calore del sole e ho riempito gli occhi degli ultimi colori dell'autunno, ma nulla. Lei non c'era, lei era stanca. Stanca di correre, stanca degli allenamenti. Lei ha paura. La maratona si avvicina, la sfida tanto sognata e rincorsa è ormai vicina, e lei se la sta facendo sotto!

Fra due domeniche, sarà maratona, di nuovo, a distanza di un anno. Una maratona che correrò sola, come ho corso in tutte queste settimane. Sarà una sfida con me stessa e ovviamente con lei.

So di avere dalla mia parte gambe e cuore, ma convincerò anche lei a non abbandonarmi.


domenica 20 novembre 2016

Scrittura autobiografica

E' domenica, sono le sei del mattino. La casa avvolta in un surreale silenzio. Il profumo intenso di una tisana. Mille pensieri per la testa.
Volevo dormire, riposare, le settimane passano intense e lasciano segni profondi, ma la giornata di ieri lo è stata ancora di più, lasciando segni ancora più evidenti.

Ho fatto una cosa per me, per la mia formazione, ho partecipato ad un workshop di scrittura autobiografica, per la prima volta ho approcciato un qualcosa riguardante la scrittura, una parte di me da sempre presente, che con alti e bassi mi ha sempre accompagnata, dai primi diari chiusi con il lucchetto, contenenti segreti preziosissimi a pile di quaderni scritti, ai primi blog, al ritorno ad un piccolo diario cartaceo, dove annoto appunti, pensieri, esperienze, dove uso colori, frecce e disegni.

Un pò titubante mi sono iscritta e ho partecipato senza ben sapere dove sarei arrivata, o per dove sarei partita, non senza un obiettivo ma sicuramente con molte incognite e interrogativi.

E' stata una giornata piena, pregna direi, mi piace questo aggettivo, mi dà proprio il senso di tutto quello che è stato e non è stato; spunti di riflessioni, emozioni, sorrisi, lacrime, sensazioni positive, connessioni. Ecco, soprattutto questo mi porto a casa, la connessione, il ritrovare un rapporto vero, sincero, umano con le persone che ci sono vicine, essere veramente vicine alle persone. Nella mia famosa valigia, mi porto a casa tante altre cose, forse anche un racconto, iniziato ieri ma che questa mattina ho già riscritto e che continuerò a scrivere, rigorosamente a mano, rigorosamente sul quel quaderno, che è diventato prezioso come il primo diario chiuso con il lucchetto.

Un grazie speciale a Francesca Sanzo e a tutte le ragazze che hanno condiviso con me questa giornata, grazie per avermi accolto nelle vostre vite.

martedì 18 ottobre 2016

Vi presento Rebecca e il suo fashion blog

Oggi vi voglio parlare di una cara amica, che sta lavorando per trasformare un sogno in un progetto concreto, ha aperto da qualche tempo un blog dedicato al mondo della moda. 
Ho il piacere e la fortuna di collaborare con lei in questa sua avventura e le ho fatto qualche domanda per presentarvela!

Rebecca, facciamo le presentazioni…raccontaci qualcosa di te!
Ciao a tutte le tue lettrici, sono Rebecca, classe 1983. Sono nata in provincia di Lodi, cresciuta a Cremona ma milanese di adozione. Ah, e ho studiato a Brescia! Insomma non sto mai ferma ahah! A parte gli scherzi, dopo il liceo mi sono iscritta al DAMS di Brescia appunto, dove ho studiato principalmente discipline artistiche e soprattutto materie riguardanti la moda. All'università ho conosciuto persone e professori stupendi, che mi hanno spinta e spronata verso le mie attitudini ed è in quegli anni che il mio senso dello stile è maturato e mi si è aperto un mondo nuovo. Studiare la moda dal punto di vista storico, sociologico e culturale ti fa capire veramente che ciò che indossiamo non sono semplici vestiti. È qualcosa di estremamente intimistico ed intrinseco. Così la moda è entrata sempre di più a far parte della mia quotidianità e sempre in maniera più consapevole, ed eccomi qui a parlarne con te dopo tanti anni.

Com’è nata l’idea di aprire un fashion blog?
L'idea del blog l'ho nella testa da diversi anni, è cresciuta dentro di me e finalmente si è realizzata. Il blog è secondo me un modo perfetto per far sentire la propria voce e per esprimere le proprie passioni ed i propri talenti in un mondo che sempre di più tende a soffocarci e ad uniformarci. Se hai qualcosa da dire, qualcosa da dimostrare e nessuno ti da l'opportunità per poterlo comunicare, aprire un blog è un'ottima soluzione. In questo modo la tua voce arriverà a chiunque!

Parlaci del tuo stile.
Il mio stile non è uno stile ben definito, è in continua evoluzione. Non amo pormi dei limiti stilisticamente parlando, la moda è un gioco, un modo per esprimere se stessi in molteplici sfumature e per questo mi piace sperimentare diversi stili. Posso indossare un denim usurato con una t shirt vintage di qualche rock band e un chiodo in pelle, come posso indossare una blusa morbida con delle rouge o dei dettagli più romantici, con una gonna a vita alta e degli ankle boots con 10 cm di tacco. È questo il bello della moda, non ci si annoia MAI.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sicuramente il mio progetto principale per il futuro è quello di poter crescere sempre di più insieme al mio blog, di avere la possibilità di entrare maggiormente in contatto con chi mi segue e mi apprezza e di riuscire a suscitare sempre il loro interesse. Inoltre spero un giorno di avere la possibilità di lavorare in un fashion magazine e chissà magari che il blog non sia un modo per potermi avvicinare sempre di più a questa possibilità... È sempre bello sognare! 

Un consiglio alle mie lettrici: 3 capi o accessori da avere con sé per un look sempre perfetto?
Io sono una vera amante degli accessori quindi sicuramente consiglierei un paio di occhiali da sole importanti, dalla montatura particolare e caratteristica ma che si possano portare anche avanti nel tempo. Un esempio possono essere il modello Audrey di Celine, i vari modelli cat eye che hanno realizzato Fendi e D&G e gli intramontabili occhiali dalle lenti grandi e rotonde di Chloe'. Un altro accessorio fondamentale da avere è una cintura con un dettaglio particolare, che possa arricchire anche il look più basic o per dare carrette ad un semplice abitino se portata stretta in vita. Ultimo must have è sicuramente un ottimo paio di jeans, possibilmente skinny e a vita alta. Un classico perfetto per ogni occasione! 

Grazie Rebecca per la tua disponibilità!

Grazie a te e alle tue lettrici, vi aspetto sul mio blog www.stylingrebecca.com






giovedì 13 ottobre 2016

Vi presento Mara, Lucia e Creazioni MaLu

Continua la presentazione delle mie amiche creative, oggi vi presento Mara e Lucia, come sempre lascio la parola a loro.

Parlami di te.
Ciao a tutti siamo Mara Ruggeri e Lucia Pizzamiglio, siamo di due piccoli paesini della bassa cremonese, ci siamo conosciute così per caso circa 15 anni fa, complice Avon (azienda cosmetica di vendita diretta) ed è subito nata tra noi una forte amicizia. Altra cosa che ci accomuna è la passione per il taglio e il cucito e il mondo della creatività.

Parlami di Creazioni MaLu.
Cosa dire di Creazioni MaLu, che come potete intuire sono le iniziali dei nostri nomi! Da tempo girava nella nostra mente l'idea di rendere concreta la nostra passione ed esattamente il 1 settembre 2015 abbiamo pensato di aprire una pagina su facebook e di renderla pubblica ad amici, parenti e conoscenti e tra un fiorellino di feltro, un borsellino e una cornetta, fra una risata e l'altra, c'è scappato un mercatino per caso e ad oggi siamo arrivati a circa una decina, sarà anche per caso, ma le nostre creazioni piacciono!!!!

Che tecniche usi.
Noi ad oggi lavoriamo prevalentemente feltro utilzzando una macchinetta che mi è stata regalata (Mara) per il mio compleanno dai mie amici; è una sorta di macchina della pasta, che tramite delle fustelle con lame da taglio, facendovi passare all' interno il materiale, ne fuoriescono le forme tagliate; con questa macchinetta si possono fare molteplici articoli. Altri prodotti che utilizziamo sono la corda, nastri e bottoni e ultima cosa nata in casa MaLu è la tintura di borse in tela con caffè tisane e zafferano.... che dire ogni giorno ce ne inventiamo una.... seguiteci che magari in futuro adotteremo altre tecniche.

Da dove trai ispirazione.
La nostra ispirazione da dove nasce? Spulciando riviste, dall'ultima fiera siamo tornate con ben sei nuovi giornali da consultare, da internet e naturalmente dalla nostra pazza creatività!

Un saluto a tutti
Mara e Lucia


Trovate la pagina di Mara e Lucia a questo link e di seguito qualche  foto di uno degli ultimi mercatini.







sabato 8 ottobre 2016

Vi presento Lorenza e Passart

Ho pensato di creare una piccola rubrica su questo blog dedicata ad alcune persone a me vicine, che si inventano ogni giorno, usando la loro fantasia, la loro passione per il bello, la loro creatività, trasformando tutto questo in un lavoro.

La protagonista di questa prima intervista è Lorenza, lascio la parola a lei.

Parlami di te.
Mi chiamo Lorenza Tamborini, ho trent’anni e vivo in un paesino in provincia di Cremona. Fin da piccola mi è  sempre piaciuto disegnare, amavo i colori e passavo molto tempo in camera a rappresentare quello che immaginavo. Avevo anche una discreta creatività, a sei o sette anni ho persino disegnato un gondoliere che navigava nel fiume di notte, con tanto di gondola e lanterna accesa; ancora oggi non so da dove sia uscita quell’idea, ma è un ricordo che è sempre stato presente e che spesso riaffiora facendomi sorridere. Crescendo mi sono appassionata sempre di più al disegno e all’arte, già alle scuole medie frequentavo un corso extrascolastico di disegno dove ho sviluppato la mia manualità, realizzando copie dal vero di composizioni di oggetti o di mezzi busti in  gesso, e copie da foto di opere classiche seguendo il metodo della quadrettatura, utilizzando diverse tecniche come matite, matite colorate, acquerelli, china e pennino. L’insegnante del corso di pittura mi ha poi consigliato di proseguire gli studi al liceo artistico, dove ho appreso diverse tecniche pittoriche e plastiche antiche e moderne e l’uso delle materie prime e dei materiali migliori. Terminato il liceo ho scelto di proseguire gli studi nel campo del restauro; ho conseguito la laurea triennale e successivamente un diploma professionale come tecnico del restauro. Oggi lavoro come libero professionista e collaboro con ditte specializzate, ma mi occupo anche di restauri per i privati.

Parlami di PassArt.
PassArt è la mia vetrina artistica. È una pagina Facebook nata quasi per caso seguendo il suggerimento delle persone a me più care che hanno visto i miei lavori e li hanno trovati interessanti, ma ora è seguita anche da molte persone che non conosco. Su questa pagina si possono vedere alcuni esempi dei lavori artistici e decorativi che realizzo. Ci sono disegni, decorazioni su legno e su pietra e alcuni oggetti decorati con la tecnica dell’imitazione del marmo. prossimamente ci saranno anche altre novità, il processo creativo e le infinite modalità con cui si attiva mi stupiscono ogni giorno di più!

Che tecniche usi.
Uso molte tecniche, le mie formazioni - scolastica e professionale - mi hanno permesso  di conoscere molti materiali, capire come utilizzarli per ottenere i risultati migliori e scoprire le marche più buone in commercio. Spesso utilizzo i materiali che si usano nel restauro come il gesso, i colori, le vernici..altre volte cerco nei colorifici e mi lascio consigliare. Per la dotting art su pietra uso colori acrilici extra fini, gli strumenti usati per la nail art (dotting tools) e una delle vernici protettive che si usano normalmente nel restauro.

Da dove trai ispirazione.
L’ispirazione viene un po’ da tutto quello che mi circonda, a volte da qualcosa che ho già visto e che rielaboro a modo mio cambiando i materiali o la tecnica esecutiva, oppure cambiando radicalmente il possibile risultato. Non ho inventato io la dotting art, ci sono tantissime persone al mondo che la praticano, ma ognuno a modo suo. Nel mio caso a volte l’ispirazione viene dalla natura, come nelle mie ultime creazioni di dotting art dove alcune decorazioni si ispirano ai ricci di mare, agli anemoni e ai fiori. Le ispirazioni arrivano dappertutto, mi ispiro anche ai pizzi e ai lavori a uncinetto che vedevo fare a mia nonna, girali su girali di punti alti e bassi e catenelle bianche che insieme costruiscono il disegno concentrico. Altre volte invece lascio che la mente vaghi e si liberi da sola mentre dipingo, guidando la mano. Al momento sto lavorando ad alcune idee per rendere le creazioni di dotting art più sfruttabili e sto valutando altri materiali come vetro e legno, che mi porteranno a sperimentare nuove tecniche pittoriche. Gli stessi principi si possono applicare all’uso dei colori; spesso penso ai piumaggi di certi uccellini dai colori cangianti o alle sfumature delle corolle floreali, oppure alle fantasie cromatiche di alcuni tessuti che vedo. talvolta invece ripenso alla teoria del colore e accosto i colori complementari oppure seguo le scale cromatiche.

Trovate la pagina facebook di Lorenza a questo link.

Qualche foto delle creazioni di Lorenza.




sabato 24 settembre 2016

La via degli Dei - da Bologna a Firenze

Vorrei raccontarvi di quella volta che camminammo da Bologna a Firenze, percorrendo in sei giorni 140 chilometri, attraversando panorami mozzafiato, boschi incantati e strade sconosciute.

Anche quest'anno le nostre vacanze estive ci vedono impegnati in un cammino, partiamo da Bologna, che ci accoglie in una silenziosa e rallentata mattina di agosto. La scalata al San Luca ci accoglie un po' meno benevolmente, la fatica e il caldo si fanno sentire subito, ricordandoci l'impegno che ci verrà richiesto nei giorni successivi; ma la ripida salita, ci porta rapidamente sul punto più alto della città e ci troviamo davanti una vista che ci ripaga di ogni gradino fatto.
Il nostro cammino si svilupperà fra gli Appennini, portandoci dalla calorosa e accogliente terra emiliana direttamente nella culla della cultura, al cuore di Firenze, attraversando boschi, faggeti, inerpicandoci per monti, percorrendo strade asfaltate che tagliano le colline tipicamente toscane, dalla terra bruna e dai colori caldi.
Incontreremo persone nuove, particolari sempre accoglienti e gentili con noi viandanti, che a volte ti guardano con quell'occhio, un po' stupito, chiedendosi del perché a Firenze ci vogliamo andare proprio a piedi. Quel perché che ancora adesso qualcuno ci chiede e al quale forse non c'è risposta, ce lo chiediamo ogni tanto, ma la risposta è sempre la stessa, perché è un'esperienza bellissima, perché le emozioni che vivi arrivando in un posto, qualunque esso sia, a piedi sono speciali. Perché a fine giornata quando non vedi l'ora di togliere lo zaino e i scarponi, per dare tregua e riposo al fisico stanco, la sensazione che provi è magica, perché in quel preciso istante la tua mente è sgombra da qualsiasi pensiero. Perché la sensazione di libertà che ti scorre nelle vene con l'adrenalina è ossigeno puro per ogni cellula del tuo corpo, ecco perché ci siamo andati a piedi.

Di questo viaggio ho alcune immagini, fra le tante memorizzante, che ancora mi accompagnano. La mattina passata dentro una faggeta, quattro ore immersi nel silenzio della natura; il cimitero germanico, immenso, silenzioso, incomprensibile; il bosco di abeti del Monte Senario, un'oasi di pace; ed infine la vista dall'alto di Firenze illuminata dal sole, luccicante.

A questo link trovate il reportage fotografico, non di altissima qualità ma per quest'anno ho preferito non caricare la macchina fotografica.

Alla prossima viandanti del mio cuore.

lunedì 19 settembre 2016

La strana felicità di settembre

Non scrivo ormai da tre mesi, diciamo che mi sono presa una lunga pausa estiva dal blog, forse ne avevo bisogno o forse, più semplicemente mi sono lasciata trasportare dai ritmi più caldi dell'estate, dagli impegni serali che aumentano in modo esponenziale con l'arrivo della bella stagione, dalle ferie e da tanti momenti di relax con amici e famiglia.

Poco per volta vi racconterò tutto quello che abbia fatto in queste settimane trascorse, finalmente fa meno caldo e l'autunno è alle porte, è quindi il momento giusto per ricordare quanto vissuto nei mesi estivi. Abbiamo fatto nuove esperienze e visitato nuovi luoghi, godendo dello stupore dei nuovi arrivi e delle nuove conquiste; siamo tornati in posti già conosciuti, assaporando la meraviglia della riscoperta e del ritrovare vie ed angoli piacevolmente noti. Abbiamo camminato, tanto. Ho fotografato, mai abbastanza. Abbiamo condiviso esperienze indimenticabili con amici e famiglia, Abbiamo conosciuto nuove persone. Abbiamo sorriso, tanto, più che altro abbiamo riso, a crepapelle.

Lasciamo che il vento porti via tutto e che settembre ci porti quella strana felicità.

Bentornato autunno, in fin dei conti ci sei mancato, anche se non lo ammetteremo mai.

martedì 14 giugno 2016

Il peso dell'abitudine

E' ormai un anno e mezzo che faccio la vita da pendolare, 100 km quotidiani in auto allietano le mie giornate lavorative.
La prima settimana di lavoro piangevo disperata, mi pesava tantissimo, la sveglia presto, il traffico, la tensione della guida, sempre di corsa per poter continuare a mantenere i miei impegni a casa, insomma una tragedia!
Con il passare del tempo la situazione è migliorata, quando mi chiedevano come andava, rispondevo "ci sia abitua a tutto, c'è sicuramente di peggio", frase di rito che propino a tutti, famigliari, amici, colleghi e sconosciuti; mi ci crogiolo in questa risposta, quasi orgogliosa di aver superato questa prova e di riuscire a gestire questo peso in modo migliore.

Stamattina ho letto una frase di Charles Bukowski, che conoscevo, mi ha sbattuto in faccia una verità amara.

"E non è vero che ci si abitua, si è sempre più stanchi, semplicemente."



lunedì 13 giugno 2016

In crisi nera con la fotografia, ma per colpa sua!

Sono da sempre convinta che alcune cose arrivino nella nostra vita al momento giusto, come se ci fosse un filo connesso fra le nostre necessità più intime e alcuni oggetti, libri, eventi.

Due settimane fa ho partecipato ad un workshop di fotografia, due giornate intense di formazione: foto, nomi, tecniche, esperimenti e tanti punti di domanda. E' stato un weekend illuminante ma allo stesso tempo demotivante, ho conosciuto tanto e soprattutto ho capito quando ancora devo conoscere, sulla fotografia ma in modo particolare su di me, sul significato che ha per me la fotografia, su quanto voglio o non voglio comunicare attraverso le foto che scatto. Da allora vivo sentimenti contrastanti, da una parte l'entusiasmo di sperimentare, conoscere, approfondire e dall'altra la mancanza di voglia di fotografare, la noia di fotografare, il bisogno profondo di dare significato alla fotografia, facendolo quindi con un senso.
Qualcuno mi dirà che è il bello della fotografia è proprio quello di scattare d'istinto, verissimo, ne sono convinta ma solo dopo averne compreso il significato, nel suo essere più intimo, nel mio essere.

Tornando all'apertura di questo post, di quanto certe cose non capitino per caso, ho iniziato proprio ieri un libro di F. Fontana e le prime pagine parlano proprio di questo, e spero che mi illumini la via, nel frattempo, guardo tante foto, partecipo a mostre, leggo rifletto, scatto anche, il vizio di portare la macchina ovunque c'è sempre, ma spesso resta chiusa nello zaino.

lunedì 6 giugno 2016

Appunti e passioni

Ho imparato finalmente, ho capito quanto sia fondamentale prendere appunti, scrivere idee, pensieri, progetti. 

Basta un'agendina e una penna.

I pensieri, le idee arrivano nei momenti più strani, spesso mentre mi sto addormentando o svegliando, ma quando mi connetto poi con il mondo ho dimenticato tutto, questo dovrebbe farmi pensare che forse quelle idee non sono proprio cosi geniali come credo, se le dimentico ma ho deciso di appuntarle, per svilupparle, per non dimenticarle.

Fra le idee geniali di questo lungo weekend di riposo, ho pensato che voglio provare a dare un nuovo indirizzo a questo blog. Ho pensato quanto mi piace fare, scrivere e fotografare, le mie passioni, ma visto che arranco in entrambe e in nessuna delle due eccello, ho pensato di unirle.
Niente di nuovo, ripeto la genialità non è caratteristiche delle mie idee, ma ho pensato che unendo le due passioni magari ottengo qualcosa di decente.

Proviamo e vediamo cosa succede.

lunedì 23 maggio 2016

23 maggio

Questa data ha due significati per me, o meglio uno è un po’ per tutti importanti e l’altro è solo mio.
Ho due foto per ricordare questa data.

La prima è questa.


e ci sono parole ben significative delle mie che sigillano universalmente questa giornata.

"Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini."


L’altra foto è questa. 




Sono già passati quattro anni da quella mattina in cui ti sognai per l’ultimo saluto, da quella telefonata che mi diceva di correre perché mancava poco, ti ho visto in un letto ormai troppo grande per te, quella mano tenuta fra le mani di nonna, fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo respiro, ho capito che era l’ultimo e ho chiuso la  porta alle mie spalle uscendo perché era troppo, era davvero troppo.
Ieri mattina sotto casa sono passate le macchine della Millemiglia e la mia memoria è corsa ad aggrapparsi ai ricordi di quei pomeriggi,  quando si andava sullo stradone a salutare le macchine che passavano.


Ciao nonno Mario, manchi.

martedì 5 aprile 2016

Cosa si fa alla domenica? Si corre, di nuovo.

Una strada, una corsa, una gara.

Maratona di Milano in staffetta. Fondazione Milan.

The AvengeRUN-s.

L'adrenalina che ti scorre a fior di pelle.

La stanchezza nelle gambe.

Il cuore che batte.

Il respiro pesante.

L'emozione dell'arrivo.

Gli applausi ai maratoneti, i veri protagonisti di questa giornata.

La medaglia.

La birra.

La 3C, gli amici, la squadra.