lunedì 29 febbraio 2016

La via degli Abati - primo giorno

Stiamo iniziando a pensare alle vacanze estive e a quanto ci piacerebbe affrontare un altro cammino, la scelta molto probabilmente ricadrà sulla via degli dei, che congiunge Bologna a Firenze.
Riflettendo sul nuovo cammino e riordinando, mi è capitato fra le mani il taccuino che ha accompagnato la nostra avventura sulla via degli abati.
Ho preso appunti solo per i primi tre giorni, gli ultimi due giorni sono stati molto pesanti, fisicamente e psicologicamente, li ricorderò comunque con qualche foto.
Riporto i pensieri scritti alla sera.

Primo giorno: Bobbio - Mareto 19 agosto 2015

"Partenza ore 06.00 da Cremona tanto assonnati ma molto carichi per la nuova avventura da affrontare. Bobbio ci accoglie con un timido sole e un'arietta fresca, caffè e brioches, un ultimo saluto allo zio G., che gentilmente ci ha accompagnato in loco e iniziamo il nostro cammino alla ricerca del primo timbro, ci perdiamo subito e subito abbiamo qualche difficoltà nel trovare il giusto posto, ma è stato bello passare fra le stradine di Bobbio e incontrare gli sguardi assonnati di chi apriva negozi, di chi prendeva caffè, leggere un po' di stupore nei loro occhi, quasi a dire "e sti matti??!?!?".
Risolto il problema timbro, si parte! Raggiungiamo il ponte del diavolo, scatta il primo selfie dei pellegrini e con lo sguardo d0intesa e il sorriso di una signora che faceva la sua passeggiata inizia il nostro cammino.
Siamo abbastanza sollevati in quanto la tappa è breve ma da subito presenza un dislivello notevole. Prima sosta programmata poco prima di Coli, dove dei gentilissimi gestori ci rifocillano con un bicchieri di vino bianco e qualche fetta di coppa. Riprendiamo il nostro cammino e una volta giunti a Coli, inizia la parte più impegnativa della prima giornata, con un dislivello interminabile di 1200 metri conquistiamo la Sella dei Generali, il passo più impegnativo della via.
I paesaggi che si sono susseguiti sono da levare il fiato e nonostante la fatica provata che appesantisce il nostro corpo, la nostra mente e soprattutto il nostro spirito ne escono ripagati.
Ora siamo in albergo a Mareto, un paesino con quattro case e una chiesa, dove il telefono prende poco e si è un po' isolati dal mondo, ma questo ci permetterà di ritrovare un po' di silenzio e di pace. Nell'atrio dell'albergo un cartello: il gran lusso è la quiete! E quanto hanno ragione."





















    







giovedì 25 febbraio 2016

Run baby Run

Dopo due mesi di cazzeggio assoluto, eccomi tornata alla corsa.
Qualche sera fa, nonostante la voglia fosse pari a zero, ce l'ho fatta, ho infilato le scarpe e via: si corre!
Cinque chilometri alla lentezza di un bradipo, ma pesanti come una maratona, una fatica fuori di misura, ma la soddisfazione di aver ripreso ha fatto magicamente passare tutto ed è stato di nuovo amore.
E poi, il nostro corpo, che è una macchina perfetta ma che viene comandato a bacchetta dalla nostra testa, ti molla, di colpo e ti fa passare le pene dell'inferno per una sera, ora va meglio ma capisco quanto lo stress la stia facendo da padrone su di me, colpendomi con colpi bassi.
Domani spero di riuscire a tornare agli allenamenti, lo sport mi fa stare  e soprattutto la corsa mi fa scaricare ogni tensione e ogni peso, che quotidianamente si accumula sulle mie spalle.
Questo post ha presa una divagazione strana, io volevo parlare di corsa, della fatica che ho provato ma allo stesso tempo la soddisfazione provata, le forti emozioni sulla pelle, l'adrenalina scorrere nelle mie vene e la fatica nelle gambe, ho parlato di queste sensazioni mille volte nel mio blog, e non mi stancherò mai di farlo.
Bentornata corsa!


domenica 21 febbraio 2016

Lo sport è donna - progetto fotografico

Ho pensato di unire due mie grandi passioni, lo sport e la fotografia e così nasce questo progetto dal titolo "Lo sport è donna".
Mi sono dilettata in qualche autoscatto che vi mostro di seguito:






Mi piacerebbe molto trovare qualche amica disponibile a degli scatti mentre pratica il suo sport preferito, di questo progetto avevo già fatto una preview con una cara amica che potete trovare qui https://www.facebook.com/media/set/?set=a.489644391209145.1073741851.451988351641416&type=3

A presto nuovi scatti!

sabato 20 febbraio 2016

Il nome della rosa - rip Umberto Eco

Non sono solita scrivere post quando se ne va qualcuno, per quanto noto sia, ma questa mattina aprendo facebook e scoprendo della morte del grandissimo Umberto Eco, è sopraggiunto alla mia mente un ricordo bellissimo.
Era estate, di tanti anni fa, durante le vacanze estive, in viaggio con i miei genitori, nella nostra amata Toscana, ed io avevo un elenco di libri da leggere, indicati dalla professoressa di italiano. Fra i libri già posseduti nella nostra biblioteca di famiglia c'era "Il nome della rosa", iniziai proprio da questo e dopo un inizio difficoltoso, lento, ho letteralmente divorato quel libro in pochi giorni, innamorandomene e segnando il passaggio dalle letture adolescenziali alle letture adulte.
Capii l'importanza della lettura, l'importanza di conoscere e riconoscere il bello e mostrarlo, diffonderlo affinché non venga mai rilegato in un angolo buio.

Ecco il mio ricordo di Eco ed ecco perché ci ho tenuto a scrivere queste poche frasi.

"Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole.
Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia.”