martedì 23 dicembre 2014

A Natale puoi..

Poteva forse mancare un post sul Natale? Ormai mancano due giorni perchè non parlarne un pò? E potrà forse mancare un post sui buoni propositi per l'arrivo del nuovo anno? Stay tuned!!

Ci siamo, oggi è l'antivigilia, mai capito perchè il 23 dicembre si deve chiamare in questo modo, sarà per anticipare i festeggiamenti, sarà per ricordare ulteriormente l'arrivo delle festività e del periodo più consumistico dell'anno?
Fatto sta, che per me Natale, lo è già da Ferragosto, pensateci, da sempre il 15 agosto viene identificato un pò come la fine delle vacanze estive e dell'estate più in generale, dopo il giro di boa del 15 agosto, si ricomincia a tornare in città, si ricominciano le normali attività, si esce da quel torpore, tipicamente italiano in cui cadiamo dal 1° agosto, quando il nostro mondo si ferma, peccato che non si fermi il mondo di tutti!

In un attimo poi è dicembre, è Natale, altro periodo di inspiegabile torpore, dove tutto viene votato all'acquisto sfrenato e alla famiglia, quella famiglia che si dimentica per 362 giorni all'anno, bistrattandola, ma che a Natale si ritrova dietro a maschere finte, baci dovuti e stupidi convenevoli.

Vorrei e potrei dirvi che il mio Natale non è cosi, ma cadrei nella banalità, anche se credetemi, io la famiglia e gli amici, quelli veri, li vivo 365 giorni all'anno e se passo davanti ad una vetrina e vedo un regalo carino lo compro, senza aspettare il momento "giusto", se voglio cenare in famiglia o organizzare un viaggio in compagnia lo faccio, senza dover per forza aspettare il periodo natalizio!

Ecco si, l'ho detto, questo io penso! Cos'è quindi per me il Natale? Una festa svuotata dalle buone intenzioni e regalata alle più sfrenate regole del mercato! Lo passerò in famiglia e sono felice di farlo, ma per me sarà solo un altro bellissimo pranzo in famiglia, l'ennesimo di quest'anno, l'ennesimo della mia vita.
I baci e gli abbracci saranno veri, i regali saranno cercati e pensati per le persone che  li riceveranno, il tempo passato insieme non sarà un peso ma voluto, le risate saranno spensierate.

Solo un pensiero a chi vorrebbe essere già al 7 gennaio, a parte che dal 27 si torna già alla normalità, ma poi rilassatevi e godetevi questi giorni; i problemi ce li abbiamo tutti, più o meno gravi, siamo tutti nelle stesse condizioni, godiamo di quello che abbiamo e sarà un pò meno pensante sopportare questi giorni. Non bisogna essere felice per forza, ma si può provare ad essere un pò meno tristi.

venerdì 12 dicembre 2014

Il 25 novembre

Sono davvero in ritardissimo con questo post, ma è un periodo allucinante, pieno di cambiamenti e passaggi, svolte, partenze e forse arrivi. 
Ma è giunto il momento di pubblicarlo, resta sempre comunque argomento molto attuale.

Ieri è stata una data importante per me, lo è da sempre, è l'anniversario di matrimonio dei miei nonni paterni, per me considerata da sempre il giorno di nascita della mia famiglia.
Era il 25 novembre 1950, sarebbero stati 64 anni se ci fossero stati ancora.

Ieri, il 25 novembre 2014, ho firmato il contratto del mio nuovo lavoro, ho scelto apposta questa data nella speranza che mi porti fortuna e che la mia Stella continui a vegliare su di me, ogni tanto la sento, ma questo è decisamente un altro discorso.

Il 25 novembre è anche la data scelta per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Cremona è stata ospitata l'artista Elina Chauvete il suo progetto "Zapatos Rojos", la nostra Piazza Duomo è stata ricoperta di scarpe rosse, ogni paio rappresenta una donna e la violenza subita. Ho fatto qualche foto, ve le posto di seguito.




Considero queste iniziative lodevoli, degne di attenzione e richiamo, guai se non fosse cosi,  ma credo che sia doverosa anche una riflessione diversa, forse scomoda ma necessaria. Una riflessione sui comportamenti della donna e soprattutto sull'immagine della donna, in particolare sull'immagine delle donna ha di sè.

Non voglio minimamente trovare giustificazioni o ragioni alle violenze, scampi da me questa idea, ma voglio fare un passo avanti, voglio fare una considerazione importante e sicuramente non facile.
Quando sento una donna dire, mi metto carina perchè cosi magari non mi fanno la multa o magari vengo assunta, penso che ci sia qualcosa che non va, quando sento una donna dire che le ragazze facili fanno carriera, fanno strada, sposano quelli con i soldi, penso che tante cose non vadano nel verso giusto. E quindi mi fermo e mi faccio delle domande, da sempre demonizziamo la società che dà certi esempi, demonizziamo le ragazzine che hanno come unica aspirazione diventare velina, ma qualche domanda su di noi, su quello che pensiamo della donna, sul nostro essere donna, ce la siamo mai fatta? Io si, questo stesso post, è una serie di domande, forse per la maggior parte, senza risposta almeno per il momento, o forse con troppe risposte da decifrare e comprendere.

Ora non va più di moda fare la velina, mi sta riscoprendo un ritorno alla famiglia, alla donna come chioccia e casalinga, custode del benessere famigliare; io credo che una donna possa essere quello che vuole, velina o casalinga, ma mi auguro che abbia nella vita esempi sani, di donne che hanno alta autostima, che hanno consapevolezza del proprio essere donna, con pregi e difetti e che non usino solo il loro essere donna come una scorciatoia.