lunedì 19 dicembre 2016

Regaliamo emozioni

Regaliamo emozioni quest'anno.

Me lo ha suggerito una cara amica conosciuta in questo lungo e faticoso 2016, che incredibilmente è quasi arrivato alla resa dei conti.

Mi piace l'idea, mi piace pensare di regalare un'emozione, un momento felice.

Ormai da anni i regali sono ridotti al minimo e a piccoli doni, più che altro perché è Natale ed è giusto fare un pensiero. 

MA QUANTO SAREBBE BELLO REGALARE UN'EMOZIONE?

Che ne dite? Ma un'emozione, come la si regala?

Con un qualcosa da condividere con la persona amata.
Con un ricordo stampato in fotografia.
Con un pensiero scritto su un foglio di carta, a mano.
Con un pò di tempo dedicato agli amici o alla famiglia.

Sono solo esempi, ma pensiamoci a questi regali, a queste emozioni.

Noi abbiamo trovato un modo tutto nostro per provarci, scopriremo come andrà guardando negli occhi che riceveranno i nostri piccoli doni.




mercoledì 7 dicembre 2016

Mille volte si.

Stavamo festeggiando il mio compleanno con gli amici di sempre, la nostra famiglia allargata.

C'era la neve.

Con una scusa mi allontana dalla festa.

In ginocchio. L'anello.

Sorrisi, occhi pieni di lacrime, cuore, battiti, emozioni.

I nostri sogni, i nostri progetti che si concretizzano.

Una promessa per la vita.

Si! Mille volte si!

Sono passati quattro anni da quella sera e noi siamo qui, fianco a fianco, mano nella mano.

Mille volte si.

lunedì 5 dicembre 2016

Il libro della maratona

Sull'angolo del tavolo, in bella vista, ho un libro. 

E' un libro particolare, ha il titolo scritto sulla copertina, ma le pagine sono bianche, intonse. 
Sono pagine ancora da scrivere.

Normalmente succede il contrario, si scrive, si riempiono le pagine e poi si fa la copertina. 

Ma questo è il libro della maratona.

Una storia ancora tutta da scrivere. Quel libro si riempirà domenica, passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, emozione dopo emozione. Commozione, rabbia, felicità, resistenza, ostinazione, fatica e lacrime con tutto ciò, scriverò la storia della mia maratona di Reggio Emilia.

Ormai ci siamo, mancano una manciata di giorni. Sarà la mia quarta maratona, ma la prima che correrò da sola, anche se lo so, che non lo sarò mai sola. Durante le corse, si vive quella silenziosa fratellanza fra sconosciuti, accomunati dagli stessi sentimenti, dalla stessa passione, dagli stessi obiettivi. Chi con un sorriso, chi con una pacca sulla spalla e chi semplicemente correndo al tuo passo ti sostiene, ti rincuora, soprattutto in quei momenti difficili quando i chilometri aumentano e la stanchezza inizia  a pesare.

Si! Ho paura. Una paura fottuta. Invidio chi affronta questa storia con certezze assolute. Io ho solo tanti dubbi, troppe variabili in gioco in questa lunga storia. Arriverò? Starò bene? La mia testa reggerà fino alla fine?

Domande, dubbi, tensione, ansia. Tutto questo in me mentre osservo quella copertina e sfoglio le pagine bianche, che attendono di essere scritte. Ho preparato la gara con rispetto, quel rispetto dovuto alla distanza regina, che regala soddisfazioni chiedendo in cambio impegno, fatica e devozione.

Domenica mattina sarò là. Testa concentrata, gambe scalpitanti, cuore a mille. L'adrenalina scorrerà nelle vene al momento dello sparo, e solo li, inizierà la mia storia.

venerdì 2 dicembre 2016

Stimolando la creatività

Ho ripreso a colorare, ieri sera, tornata dall'ufficio, ho fatto una doccia bollente, infilato il pigiama e tirato fuori i pastelli.

Ho voglia di sgomberare la mente da pressioni, priorità e scadenze ma soprattutto ho voglia di stimolare la mia creatività. Ho tante idee che mi girano per la testa, vorrei riuscire a incanalarle dando concretezza.

In questo ultimo periodo, sempre più spesso, mi sento come una stanza buia e chiusa, dove si accumula polvere, dove l'aria si fa viziata e dove il tempo sembra fermarsi.

All'improvviso, qualcuno o qualcosa arriva a spalancare le finestre, entra luce e aria fresca. Respiro a bocca aperta cercando di prenderne il più possibile, apro gli occhi, ormai abituati all'oscurità, lasciandomi accecare dalla luce bianca.

E in quel momento sto bene. Mi rigenero. La testa è in fermento, il corpo adrenalinico, la voglia di fare, andare, imparare, conoscere.

Ma poi, gli impegni, gli orari  tornano a pressare e quella finestra si chiude inesorabile, togliendo aria e luce. 

Fermando il tempo, lasciando depositare la polvere.

Piccole fessure filtrano, aria e luce, e quell'inquietudine continua, crea scompiglio, dubbi e movimento.