sabato 20 febbraio 2016

Il nome della rosa - rip Umberto Eco

Non sono solita scrivere post quando se ne va qualcuno, per quanto noto sia, ma questa mattina aprendo facebook e scoprendo della morte del grandissimo Umberto Eco, è sopraggiunto alla mia mente un ricordo bellissimo.
Era estate, di tanti anni fa, durante le vacanze estive, in viaggio con i miei genitori, nella nostra amata Toscana, ed io avevo un elenco di libri da leggere, indicati dalla professoressa di italiano. Fra i libri già posseduti nella nostra biblioteca di famiglia c'era "Il nome della rosa", iniziai proprio da questo e dopo un inizio difficoltoso, lento, ho letteralmente divorato quel libro in pochi giorni, innamorandomene e segnando il passaggio dalle letture adolescenziali alle letture adulte.
Capii l'importanza della lettura, l'importanza di conoscere e riconoscere il bello e mostrarlo, diffonderlo affinché non venga mai rilegato in un angolo buio.

Ecco il mio ricordo di Eco ed ecco perché ci ho tenuto a scrivere queste poche frasi.

"Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole.
Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l’abbazia.”

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