lunedì 5 dicembre 2016

Il libro della maratona

Sull'angolo del tavolo, in bella vista, ho un libro. 

E' un libro particolare, ha il titolo scritto sulla copertina, ma le pagine sono bianche, intonse. 
Sono pagine ancora da scrivere.

Normalmente succede il contrario, si scrive, si riempiono le pagine e poi si fa la copertina. 

Ma questo è il libro della maratona.

Una storia ancora tutta da scrivere. Quel libro si riempirà domenica, passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, emozione dopo emozione. Commozione, rabbia, felicità, resistenza, ostinazione, fatica e lacrime con tutto ciò, scriverò la storia della mia maratona di Reggio Emilia.

Ormai ci siamo, mancano una manciata di giorni. Sarà la mia quarta maratona, ma la prima che correrò da sola, anche se lo so, che non lo sarò mai sola. Durante le corse, si vive quella silenziosa fratellanza fra sconosciuti, accomunati dagli stessi sentimenti, dalla stessa passione, dagli stessi obiettivi. Chi con un sorriso, chi con una pacca sulla spalla e chi semplicemente correndo al tuo passo ti sostiene, ti rincuora, soprattutto in quei momenti difficili quando i chilometri aumentano e la stanchezza inizia  a pesare.

Si! Ho paura. Una paura fottuta. Invidio chi affronta questa storia con certezze assolute. Io ho solo tanti dubbi, troppe variabili in gioco in questa lunga storia. Arriverò? Starò bene? La mia testa reggerà fino alla fine?

Domande, dubbi, tensione, ansia. Tutto questo in me mentre osservo quella copertina e sfoglio le pagine bianche, che attendono di essere scritte. Ho preparato la gara con rispetto, quel rispetto dovuto alla distanza regina, che regala soddisfazioni chiedendo in cambio impegno, fatica e devozione.

Domenica mattina sarò là. Testa concentrata, gambe scalpitanti, cuore a mille. L'adrenalina scorrerà nelle vene al momento dello sparo, e solo li, inizierà la mia storia.

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