sabato 12 luglio 2014

Ho corso e non ho pensato!

Ieri sera finalmente ho corso, la voglia era poca, ma non potevo non ringraziare la clemenza del clima e di una splendida giornata soleggiata ma non caldissima, insomma clima ideale!
Arrivata a casa, in fretta e furia, mi cambio ed esco, dovevo sfruttare quel brevissimo momento in cui il mio corpo abilmente imbeccato dalla mia mente, mi diceva che mi sarei sentita meglio dopo.
Inizio a correre, qualche centinaio di metri e mi dico che tutto sommato non va male, ma ad un certo punto un doloretto al fianco sinistro si fa sentire, leggero ma costante, maledetta milza, da quanto tempo non ti sentivo? Sono cosi fuori allenamento da avere dolore alla milza?!
Controllo il garmin per vedere la mia velocità, magari sono partita troppo forte ma pure la tecnologia si rivolta contro di me, non trova il satellite, segna numeri a caso, poco importa, faccio quello che viene, senza ansia da prestazione.
La milza continua a farsi sentire, quasi volesse un suo spazio e per non farla sentire troppo sola, i miei talloni iniziano a pulsare (maledette infradito rasoterra!!) e la mia testa continua a borbottare, continua a lamentarsi ed accusarmi dello scarso allenamento e soprattutto della scarsa motivazione. Una tragedia insomma, finchè il garmin non prende vita e mi rendo conto, che nonostante i doloretti, il passo va bene, ben al di sopra delle aspettative.
Arrivo alla fontanella, la giornata è fresca, ma per me l’idratazione è un dovere, riparto e la milza ha proprio deciso di rompere le palle, mi trascino ancora per un chilometro e mezzo e poi decido di rientrare, troppo fastidio. Cammino un pò, riprendo fiato ma tengo lo sguardo basso, non ho la forza di incrociare gli occhi di chi sta correndo, apparentemente senza alcuna fatica o fastidio, camminare non allieva il dolore e allora decido di riprendere con una corsa lenta, prima o poi arriverò a casa! Come per magia la milza ha deciso di tornare al suo posto e starsene tranquilla e io inizio finalmente a correre, le gambe girano, il fiato in un qualche modo mi segue ma soprattutto la testa è vuota, in assoluto silenzio, e io corro, senza pensieri!
Questo momento praticamente perfetto dura fino quasi a casa, fino a quando il telefono inizia a squillare con una raffica di messaggi e mi sveglia, mi sveglia dal mio stato di trance nel quale ero caduta. Ho corso 7 chilometri e non son per niente soddisfatta di questo allenamento, ma la sensazione che mi ha lasciato mi ha stupito ancora una volta.
Domenica si corre, si va incontro a nuove e diverse sensazioni e ovviamente con il telefono silenzioso.

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