martedì 22 luglio 2014

Radiografia di una lettrice

Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno cresciuto a pane e libri, da che io abbia memoria, mi hanno letto o ho letto libri; favole, racconti, filastrocche, qualsiasi cosa, l’importante era leggere.
Ho letto ogni libro di Gianni Rodari, li conservo ancora tutti, una pietra miliare è stato un libro che mi ha regalato mio papà, il libro era suo; lui possiede ancora libri di quando era giovane, libri che si comprava con le paghette e piccoli risparmi, rinunciando ad altro, una sua collezione privata e da quella collezione un giorno mi ha regalato “Un albero cresce a Brooklyn" di Betty Smith, non ricordo quanti anni avevo, ero ragazzina e dopo quel libro non ho mai smesso di leggere, ho iniziato a divorare libri di qualsiasi genere e formato, non ho mai avuto un genere tutto mio, non ho mai fatto distinzioni, nei libri cerco il bello, il diverso, il sogno e tutto questo può arrivare da un thriller come da un romanzetto rosa.
Ho scelto di leggere alcuni libri come non ho scelto di leggerne altri, abbiamo troppa offerta per leggere tutto e per fidarci delle mode, i libri vanno scelti, assaporati, fatti nostri!
Ho momenti nei quali leggo molto e momenti nei quali non leggo proprio per niente, non ho scuse, non ne ho voglia. Ora mi trovo in un momento in cui leggerei la qualunque, leggerei in ogni momento della giornata, occupando il mio tempo libero solo di parole.
Io non presto mai i libri e se succede è solo perché mi fido ciecamente della persona a cui li do, forse dovrei condividere di più ma mi risulta difficile, li custodisco gelosamente, a tutti c’è legato un ricordo, un pensiero, uno stato d’animo.
Ho imparato ad abbandonare per strada i libri che non mi piacciono, mi sono sempre costretta a leggerli tutti, anche se dalle primissime pagine capivo che non era un libro interessante ho sempre continuato, opponendomi con forza all’abbandono del libro, ma ora ho capito che è meglio lasciarlo perdere, c’è così tanto da leggere che è meglio non perdere tempo con libri che non ci piacciono.
Mi sono evoluta tecnologicamente, da sempre contraria ai lettori di e-book, l’ho comprato per svariati motivi, una questione economica, gli e-book costano almeno la metà; questioni di spazio, dovrei sostituire tutti i mobili di casa con delle librerie e poi anche per questioni di comodità, ma di questo me ne sono convinta solo dopo! 
Ogni tanto riprendo in mano un libro di carta, ne sento il bisogno, ma l’importante è continuare a leggere, la lettura è un bisogno intimo, viscerale, un modo per scoprire ed immaginare altro, mi definirei una lettrice atavica!

Nessun commento:

Posta un commento